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VITALE, RADICI D’IMPEGNO: “MAI PIÙ GUERRA”. RICHIESTA UNA MOZIONE AL CONSIGLIO

da Redazione
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Come a tutti noto la nostra Costituzione prevede: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo (…) e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale” (articolo 2) e “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali (…)”.

Gino Strada che di guerre ne ha viste e che nel 2015 riceveva il “Nobel alternativo” riconosciutogli per «la cura delle vittime delle guerre», in un suo fortissimo discorso ha detto: «La guerra piace ai politici che non la conoscono. Che votano perché l’Italia invada l’Afghanistan, senza essere in grado di individuarla sulla cartina. La guerra piace a chi ha interessi economici, che se ne sta ben distante dalle guerre. Chi invece la conosce – continuava Strada – si fa un’idea molto presto. Io che non sono tanto furbo ci ho messo qualche anno per capire che non importa se c’è un’altra guerra. Che sia contro il terrorismo, per la democrazia o i diritti umani. Ogni guerra ha una costante: il 90% delle vittime sono civili, persone che non hanno mai imbracciato un fucile. Che non sanno neanche perché gli arriva in testa una bomba. Le guerre vengono dichiarate dai ricchi e potenti, che poi ci mandano a morire i figli dei poveri».

Gli eventi a cui stiamo assistendo in Ucraina stanno proponendo gravi scenari che mettono in pericolo la vita di tanti civili.

L’Europa ripiomba in un passato che tutti speriamo di non vivere, ragion per cui il ripudio della guerra ‘come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali’ costituisce uno dei principi fondamentali del nostro ordinamento giuridico-costituzionale.

La Comunità Europea e, poi, l’Unione Europea hanno rappresentato e rappresentano la garanzia di uno spazio di pace, di diritti e libertà irrinunciabili.

L’Ucraina, Paese sovrano, e i suoi cittadini subiscono da anni, nelle zone al confine con la Russia, le prove di forza e di prevaricazione di quest’ultima.

E’ quindi intollerabile che, dopo gli orrori della seconda guerra mondiale e degli altri conflitti che hanno funestato il continente europeo nel secolo scorso, si debba ancora assistere ad atti di violenta conquista territoriale, che rappresentano attentati ai diritti ed alla democrazia dell’Europa intera.

E’ terribile pensare che i bambini ed i ragazzi ucraini del nuovo millennio, dal cuore dell’Europa, debbano vivere sulla loro pelle la guerra, che dovrebbero invece conoscere solo come fatto storico, come imperdonabile errore che merita la condanna della Storia e di tutti noi.

Ritengo quindi doveroso che tutti i cittadini, e ancora di più i rappresentanti politici a qualsiasi livello,pongano  in essere una mobilitazione imponente e corale a sostegno dell’Ucraina e della pace, per fermare la follia della guerra e per rendere i nostri bambini ed i nostri ragazzi ancor più consapevoli della bellezza e della straordinarietà di una Europa, in cui si gode dei diritti fondamentale, in cui si circola liberamente, in cui si vive in pace, e per stimolare in loro, ora più che mai, gli anticorpi alle guerre ed alle violenze, da qualunque parte provengano. Ovviamente non posso essere dimenticate tutte le altre situazioni di guerra e di terrorismo attualmente in essere.

Per i motivi innanzi rappresentati 

si chiede

che il Consiglio Comunale, la Giunta e il Sindaco esprima la più ferma condanna per l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e i bombardamenti delle città, avvenuti in spregio ad ogni regola del diritto internazionale per sottomettere uno stato sovrano, rifiutando ogni tentativo d’intesa negoziale e minando la pace e la stabilità dell’Europa e che i Sindaci si facciano promotori presso il Governo italiano, gli Stati membri e le istituzioni dell’Unione Europea affinché si impegnino in un’iniziativa di contrasto dell’aggressione assumendo le misure necessarie in termini di diplomazia e di invito ad abbandonare le armi, anche in considerazione dei rapporti economici italiani con la Russia.

Si chiede inoltre che l’Amministrazione Comunale si impegni a far sentire alla popolazione ucraina la reazione e la solidarietà dei cittadini italiani e la più forte condanna morale e politica delle azioni di guerra; a creare ogni possibile mobilitazione contro la guerra in essere, per la pace e la garanzia del diritto internazionale in concorso con le altre istituzioni locali e con la società civile che si oppone al sopruso e alla sfida portata alla democrazia e alla convivenza dei popoli; ad organizzare qualora se ne evidenzi la contestualità e nell’ambito delle competenze del Sindaco in materia di Protezione civile (L. 225/92) la più ampia rete di solidarietà e di accoglienza insieme ad associazioni e a gruppi attivi sul territorio comunale nei confronti della popolazione ucraina che si ritrovi in assenza di beni di prima necessità sul suolo ucraino o nella condizione di profugo sul suolo italiano.

Tutte le Istituzioni, a partire dai Consigli comunali dei nostri Comuni, devono sollecitare l’attivazione immediata di ogni canale di relazione con enti, istituzioni e associazioni, affinché si organizzi la più ampia rete di solidarietà e di accoglienza e si promuovano corridoi umanitari per i rifugiati. La doverosa protezione internazionale per i rifugiati ucraini deve essere accompagnata da una disponibilità, diffusa e condivisa, delle nostre comunità ad accogliere senza remore i cittadini ucraini che fuggono dalla guerra.

Bari/Ceglie Messapica, 28.02.2022

Consigliere Comunale Radici d’Impegno

Isabella Vitale

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