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Natalì Menga alla guida dell’impresa funebre di famiglia: “Il lavoro non ha genere”

da Redazione
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CEGLIE MESSAPICA – È un mondo tradizionalmente a tinte maschili, quello dei servizi funebri. Ma a spezzare la tradizione di questa professione ci pensa Natalì Menga, giovane imprenditrice di Ceglie Messapica, da qualche settimana alla guida dell’impresa funebre “Menga Service”, da generazione gestista prima dal nonno, poi dal padre. “C’era bisogno di un cambio generazionale che non fosse solo visto come un passaggio di generazione, bensì come vera e propria rivoluzione all’interno di un sistema che per anni è stato solo di competenza maschile – ha commentato Natalì -. La visione che la gente, anzi le donne hanno avuto rispetto a questa novità è stata positiva, perché loro si rivedono nella mia filosofia dove la donna può tutto, dove non ci sono ruoli né maschili né femminili, dove un lavoro non ha genere.”

Ha solo 38 anni Natalì Menga, tre lauree e svariati master ma, alle spalle, già una lunga carriera di successo nel settore immobiliare tra Milano, Ceglie Messapica e San Pietro in Bevagna, con ben tre strutture ricettive luxury. Un bell’impegno per il quale, a volte, sacrifica la vita privata “ma se ami il tuo lavoro non ti pesa fare delle rinunce.” Come direttrice dell’impresa funebre il suo primo servizio è stato all’insegna dell’ansia “perché tutto deve essere perfetto e ben organizzato. Parliamo di un settore dove al centro c’è il dolore delle persone con cui ti interfacci, quindi devi entrare in empatia per far sì che in te trovino conforto. Anche se vorrei sottolineare che di rilevante importanza è all’interno di un’impresa il lavoro di squadra che permette di raggiungere qualsiasi obiettivo grazie alla collaborazione.”

“Ho sempre vissuto pensando che la donna può tutto, anche realizzarsi in quegli ambiti cosiddetti di competenza maschile. Sono stata cresciuta con questa idea dai miei genitori e di conseguenza ho cercato di infondere a mia figlia l’idea che se sei donna puoi tutto, se lo sogni lo puoi realizzare“, ha concluso Natalì.

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