CEGLIE MESSAPICA – C’è chi necessita di riabilitazione a seguito di incidente, chi di medicazioni, chi assiste anche pazienti oncologici. Cure mediche fornite, quindi, a domicilio – in grado di evitare una situazione drammatica per i pazienti – erogate dal servizio Adi della Asl di Brindisi attraverso infermieri, fisioterapisti e Oss. Presenze insostituibili, a cui le famiglie dei pazienti, anche gravissimi, assistiti a casa, si affidano completamente.
Peccato che da alcune settimane i pazienti di Ceglie Messapica non possano usufruire di cure necessarie a casa a causa di un nuovo gestionale che “bloccherebbe” l’inserimento delle pratiche mediche che sono ferme, quindi, sul tavolo dell’Ufficio preposto. “Una situazione che impedisce – come denunciano alcuni familiari alla redazione di CeglieOggi.it – la continuità assistenziale, sia infermieristica che fisioterapica, annullando tutto il lavoro fatto in precedenza. Riprendere, ad esempio, a far fare fisioterapia a pazienti neurologici o con patologie ortopediche, dopo oltre un mese di fermo è complicato. Significa ricominciare tutto daccapo. Più volte ci siamo recati in Ufficio a sollecitare ma c’è stato risposto che hanno una mole di lavoro da smaltire. Se realmente il problema deriva da questo cambio di gestionale, l’inghippo dove sta? Gli addetti non sono stati adeguatamente formati per utilizzare questo nuovo gestionale? O ci sono altri motivi? Intanto i nostri familiari non vengono assistiti e molti di noi sono costretti a cure private con enormi difficoltà economiche. Ci sentiamo abbandonati”.