Home Attualità “Nessuna vicinanza dall’amministrazione. Giustificando la violenza stiamo facendo del male ai nostri figli”

“Nessuna vicinanza dall’amministrazione. Giustificando la violenza stiamo facendo del male ai nostri figli”

Lettera aperta di Grazia Rossini, madre del giovane aggredito il 18 giugno scorso in via Orto Nannavecchia

da Redazione
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CEGLIE MESSAPICA- Riceviamo e pubblichiamo nota a firma della Signora Grazia Rossini, madre del ragazzo aggredito il 18 luglio in via Orto Nannavecchia a Ceglie Messapica. 

In merito all’aggressiome subita da mio figlio il 18 giugno scorso, io e mio marito vogliamo esprimere tutta la nostra amarezza per il messaggio sbagliato che sta passando. Non vogliamo criminalizzare tutti i giovani della nostra città ma negare questi episodi o, che alcuni di questi ragazzi necessitino di un’educazione alla “non violenza” vuol dire non avere a cuore il futuro degli stessi. Ciò che chiediamo è un impegno congiunto tra le forze dell’ordine, l’amministrazione e la comunità tutta affinché fatti del genere non si verifichino più.

Sfido chiunque a rimanere impassibili nel vedere il proprio figlio tornare a casa nelle condizioni in cui è rientrato il mio. Fratture multiple scomposte allo zigomo e alla parete orbitale che per pochi millimetri non hanno causato la perdita dell’occhio, rendendo comunque necessario un intervento d’urgenza maxillo-facciale e l’inserimento di una protesi. Diversamente avrebbe portato per sempre i segni di questa orribile vicenda.

Vi garantisco che è molto difficile rimanere calmi, soprattutto quando si minimizza e ci si sente dire che l’installazione delle telecamere non sia un deterrente e dunque uno strumento inutile. Al contrario, se davvero non serve come strumento di prevenzione, quantomeno si può risalire ai responsabili, proprio per non criminalizzare tutti.

Non dico nulla di falso affermando che via Orto Nannavecchia non è più una strada sicura, tutti i residenti della stessa lo potrebbero confermare. Chiediamo giustizia, non vendetta.

Ci rammarica tantissimo che i genitori dei ragazzi coinvolti e l’amministrazione non abbiano avuto il buonsenso di palesarsi per esprimere almeno dispiacere e vicinanza ed informarsi sulle condizioni di mio figlio. In questo modo, avallando, giustificando la violenza, stiamo facendo del male ai nostri figli e lo dico da madre, consapevole che i figli restino sempre figli, ma convinta che quando serve, vadano messi di fronte alle loro responsabilità.

Non auguro a nessuno di vivere quello che abbiamo vissuto noi. La scena di nostro figlio sotto la furia di 10 persone la riviviamo come un incubo senza fine.

Con l’occasione, ci scusiamo per l’ intervento di mio marito durante il consiglio del 12 luglio, ignoravamo i meccanismi che impediscono ad un normale cittadino di esprimere la propria opinione, ma siamo la parte lesa, e di essere ascoltati, di ricevere sostegno da chi dovrebbe fornirlo, forse avremmo diritto.

Ringraziamo tutta la comunità cegliese per la solidarietà e la vicinanza che ci ha manifestato. Il nostro non è un attacco alle istituzioni, né una presa di posizione a favore della destra o della sinistra, vogliamo semplicemente che nessuno più si faccia male.

Grazia Rossini

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