CEGLIE MESSAPICA – Con sentenza di oggi 10 gennaio 2022 il gup presso il Tribunale di Brindisi, Barbara Nestore, all’esito del giudizio abbreviato, accogliendo in pieno la tesi difensiva, ha assolto con la formula piena “perché il fatto non sussiste” l’ingegnere Pasquale Suma, imputato del reato di abuso di ufficio aggravato ex art. 323 1° e 2° comma c.p..
Suma, a seguito delle indagini dirette dal sostituto procuratore Raffele Casto e coordinate dal procuratore aggiunto Antonio Negro, entrambi della procura di Brindisi, aveva illecitamente rilasciato un permesso di costruire con cambio di destinazione d’uso di un immobile artigianale di proprietà di un’azienda locale. Per l’accusa Suma, violando specifiche regole di condotta espressamente previste dalla normativa di settore che non lasciano spazio alla marginalità, aveva autorizzato, di fatto, l’azienda a non versare i dovuti contributi previsti per il rilascio del permesso a costruire, dell’ammontare complessivo di circa 53mila euro, accettando il versamento parziale di soli 8.600 euro. Cagionando, dunque un ingiusto danno patrimoniale all’ente di appartenenza, ovvero il Comune di Ceglie Messapica, procurando, quindi, secondo l’accusa, intenzionalmente, un ingiusto vantaggio patrimoniale alla “Argentiero Immobiliare s.r.l.”, con sede in Ceglie Messapica.
La tesi difensiva dei legali Aldo Gianfreda e Giuseppina Dignitosi ha smontato l’impianto accusatorio del pubblico ministero Casto che aveva chiesto la condanna di Suma alla pena di anni anni 3 e mesi 9 di reclusione cui applicare la riduzione di 1/3 per la scelta del rito. Suma, infatti, era stato attinto da ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari 26 maggio 2021 quando era in servizio presso l’ufficio tecnico comunale, poi revocata dopo 30 giorni dal Tribunale del Riesame di Lecce in seguito ad istanza presentata dalla difesa. Il 21 dicembre 2021, poi, lo stesso Tribunale del Riesame di Lecce aveva revocato la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio che aveva consentito allo stesso ingegnere di far ritorno alla sua attività lavorativa presso l’ente comunale.