In via de Nicola è in atto una vera e propria pandemia da carenza di fosforo. Eh sì perché le dimenticanze – gravi – spuntano all’ordine del giorno e tra un’opposizione in piena guerra civile e una maggioranza con il capo chino, la tavola rettangolare continua imperterrita nella sua campagna del “va tutto bene”.
Il comportamento che più di tutti merita l’applauso è quello del presidente del consiglio Nicola Ricci, il cui stile ricorda quello della leggenda del pugilato Mohammed Alì: una innata capacità di schivare qualsiasi attacco proveniente dall’opposizione tanto da far passare un ritardo di ben oltre 365 giorni, badate bene GIORNI – riguardo l’invio della delibera della Corte dei Conti a TUTTI i consiglieri – come una semplice dimenticanza. La stessa che usa per scavalcare le regole e abbandonare il proprio posto da presidente per fare mea culpa. Per lui non valgono i 5 minuti come da regolamento. Forse ci sono due regolamenti.
Incassate le scuse e superata – con sorriso amaro – la richiesta di dimissioni proveniente dalla consigliera Resta che provoca una fase di produzione estrema di Vitamina D nel sindaco Angelo Palmisano tanto da diventare bordeaux, mi aspettavo uno scatto d’orgoglio dai consiglieri di maggioranza che solo con Giovanni Argentiero cercano di rimediare alla figuraccia e chiudono con un semplice “dai a papà, se lo hai fatto questa volta non lo fare più”.
Tapiro d’oro, comunque, al consigliere Piero Piccoli: forse non ha capito di essere all’opposizione, dopo tre anni. Vabbè, dai, il presidente Ricci è salvo – peccato per la consigliera Grazia Santoro che sperava di sedere finalmente su quello scranno – ma in tutto questo resta la gravità del fatto.
Caro presidente del consiglio, non si può parlare di dimenticanza quando si ricopre una carica istituzionale così importante soprattutto se è la Corte dei Conti a segnalare alcune criticità di bilancio del Comune. La pubblica amministrazione è un’azienda e – come avviene in una qualsiasi azienda – nessuno, dagli amministratori agli operai, può giustificare il proprio scarso operato con tale superficialità.
A voi, cari consiglieri di maggioranza, non abbiate paura di parlare specie se la carica in difetto è super partes per cui le vostre poltrone sono comunque salve e non vi mangia nessuno. E a te, cara opposizione, servirebbe tanto uno sforzo per tornare ad essere unita lasciando da parte la voglia di spiccare dei singoli.
Tristezza, tanta tristezza soprattutto quando ci si sente offesi come cittadini e come persone perché comportarsi in questo modo vuol dire pensare che gli stessi votanti siano “diversamente intelligenti”. I conti comunali piangono e non bastano due festival tra quattro amici a sviluppare una città dal punto di vista economico così come non serve far gravare sulle spalle dei cittadini onesti le dimenticanze altrui.
Cosimo Convertino