CEGLIE MESSAPICA – Il Tar di Lecce ha congelato il passaggio di gestione del Centro Riabilitativo di Ceglie Messapica dalla Fondazione San Raffaele all’Asl Brindisi, rigettando la richiesta di revoca – avanzata dai legali dell’Asl brindisina, di concerto con la Regione Puglia – del decreto presidenziale dell’11 agosto. Decreto con cui lo stesso Tar aveva sospeso l’efficacia della legge regionale approvata a maggio, che prevedeva il subentro del pubblico nel controllo della struttura sanitaria.
L’Asl Brindisi e la Regione Puglia, che hanno sostenuto la necessità del subentro, hanno contestato la gestione della Fondazione San Raffaele, sottolineando criticità significative, tra cui la carenza di personale specializzato e l’inadeguatezza delle prestazioni sanitarie. Secondo le verifiche effettuate dall’Asl, la struttura non soddisferebbe i requisiti minimi organizzativi e presenterebbe inadempienze contrattuali. Di contro, la Fondazione San Raffaele ha difeso il proprio operato, affermando di aver sempre agito nel rispetto delle normative e delle indicazioni dell’Asl.
In una nota, la Fondazione ha ribadito di aver seguito tutte le autorizzazioni e di essere soggetta a verifiche periodiche da parte dell’azienda sanitaria. Il Tar ha deciso di mantenere sospesa la legge regionale, ritenendo necessaria una valutazione approfondita sia degli atti della Regione e dell’Asl, sia delle contestazioni presentate dalla Fondazione San Raffaele. Sebbene ci siano evidenti urgenze legate alla tutela della salute dei degenti, il tribunale ha stabilito che queste possono essere affrontate nell’ambito della sospensione temporanea, considerando che l’udienza di merito è fissata per il 18 settembre prossimo.
Dichiarazione del consigliere regionale Fabiano Amati
“Gli atti sospesi, per intenderci, erano quelli che cercavano di rimediare al fatto che i pazienti gravi ricoverati al San Raffaele rischiano di morire perché molti sanitari impegnati non hanno le specializzazioni per curarli e i requisiti organizzativi sono ampiamente violati; è tutto ciò a detta del Dipartimento di prevenzione della ASL. È chiaro? Ciò vuol dire che da oggi al 18 settembre nel Centro di riabilitazione di Ceglie Messapica si potrà tranquillamente morire per rischi relativi a cure inappropriate, anche sulla base di una indicazione del TAR di Lecce. E qual è la motivazione di questa decisione? È tutta contenuta in un brocardo latino: re adhuc integra, che significa per fare in modo che la decisione non comprometta la questione in discussione dinanzi al collegio, ossia lasciamo il mondo così com’è e ci vediamo il 18. Secondo il presidente del TAR Ettore Manca, dunque, è meglio non compromettere l’è eventuale e molto ipotetico interesse della Fondazione San Raffaele alla gestione del Centro sino al 18 settembre, anche a costo di compromettere la vita dei pazienti che sono esposti al rischio vita in ogni secondo che ci separa da oggi al 18 settembre. Ciò vuol dire che, se proprio di il re adhuc integra potesse avere un senso logico e giuridico, esso dovrebbe riguardare proprio l’estrema cautela di non compromettere irrimediabilmente la vita delle persone, considerato che, se la Fondazione San Raffaele dovesse aver ragione (ma è detto solo come ipotesi discorsiva, perché non ho mai visto inadempienze più gravi), ci vorrebbe un non nulla per farli tornare in sella, anche perché l’altra parte è una pubblica amministrazione. Insomma, secondo i presidenti del TAR di Lecce il problema di questa controversia consiste nel diritto della Fondazione San Raffaele di non vedersi compromessa e con provvedimenti provvisori la gestione del Centro e non nel dovere immediato della ASL, della Regione e dello Stato italiano a non far morire le persone. Bel modo di pensare al diritto, ma soprattutto alla vita, negando secoli di studi e ricerche sull’introduzione nella dottrina dello Stato di concetti teologici secolarizzati, grazie ai quali abbiamo forgiato la nostra cultura giuridica. Ma ormai sono lontani i tempi in cui si leggeva Carl Schmitt o Eusebio di Cesarea.”
Nota della Fondazione San Raffaele
La scrivente Fondazione San Raffaele rende noto che con ordinanza da poco pubblicata il Tar di Lecce ha confermato il provvedimento di sospensione degli atti con cui la Asl di Brindisi avrebbe voluto estromettere la Fondazione dalla gestione del presidio ospedaliero di Ceglie Messapica che gestisce da oltre vent’anni. I giudici hanno espressamente apprezzato la fondatezza del ricorso e rimesso le parti all’udienza del 18 settembre dove si discuterà anche degli altri atti assunti dalla Asl in questa singolare improvvisa crociata contro la Fondazione che da due decenni garantisce un servizio altrimenti assente sul territorio. La Fondazione ribadisce inoltre la piena apertura a partecipare ad un tavolo di confronto con le Istituzioni coinvolte così da stemperare polemiche e evitare ulteriori strumentalizzazioni.
(articolo aggiornato al 05.09.2024)