Riceviamo e pubblichiamo
Non c’è solo il Covid. Negli ospedali si continua a lottare anche contro i tumori, che non sono svaniti nel nulla, anzi. Tanti medici si prendono cura dei malati oncologici compiendo un difficile e delicato cammino al loro fianco, con umanità e dedizione. Lo dimostrano le parole di profonda gratitudine, racchiuse in una lettera, di alcuni pazienti, e rivolte alla dottoressa Annamaria Miccianza, direttrice del Day hospital Oncologico ed Ematologia di Medicina generale dell’ospedale Camberlingo di Francavilla Fontana, ai suoi collaboratori e all’associazione Pandora Idea Onlus da un gruppo di pazienti cegliesi. «Non eravamo preparati alla grave pandemia, si è corsi ai ripari spesso disordinatamente. Così, un gran numero di ospedali, grandi e meno grandi, sono stati trasformati in ospedali Covid ed infrastrutture post Covid. E triste constatare che già dal mese di Febbraio 2020 sembra che esistesse solo il Covid-19 e tutte le altre gravi patologi, come d’incanto, sembravano essere scomparse, anche se in realtà cosi’ non è. Molte unità operative negli ospedali hanno ridotto la loro attività, se non addirittura sospeso. Non sempre ed ovunque, però e per fortuna. A Francavilla Fontana, per fare un esempio, il Dh Oncologico ed Ematologia di Medicina generale dell’Ospedale Camberlingo, diretto dalla dottoressa Annamaria Miccianza, ha portato avanti la sua mission, senza aver subito alcuna interruzione, prendendosi carico delle problematiche dei pazienti oncologici e spesso pure dei loro familiari, al fine di migliorare loro la qualità di vita», ha scritto il gruppo cegliese nella missiva.
Poi, un rappresentante ha spiegato:«Alla dottoressa Miccianza a tutti i suoi collaboratori del Dh. in particolare, le infermiere Anna Maria Andriulo, Marika Carlucci, Samira Lomartire, nonché a tutti i componenti dell’associazione Pandora I-dea, di cui è presidente, desideriamo dire che in un momento assai drammatico della nostra vita, quando tutto il mondo ci sembrava caduto addosso, non ci siamo ritrovati soli. Al contrario, siamo stati presi per mano, caldamente supportati nel nostro cammino di sofferenza, comunque di cura e di speranza nella guarigione».
E ha concluso: «E per queste motivazioni che, noi pazienti oncologici cegliesi e le nostre ·famiglie, alla dottoressa Miccianza e atutti i suoi collaboratori, nonché all’associazione Pandora I-dea, composta da numerose figure professionali e comunque da persone seriamente impegnate nel volontariato, capaci di mettere adisposizione il loro _tempo libero, quando non vivere costantemente in una donazione totale di sé agli altri, sentiaino il dovere di manifestare caldamente la nostra profonda riconoscenza, la nostra più sincera gratitudine per tutto ciò che abbiamo ricevuto e che continuiamo a ricevere. Un immenso grazie ancorae tanti auguri di buon lavoro che, ne siamo sicuri, verrà speso a favore dei pazienti oncologici di oggi e di domani, in un territorio tra le città di Brindisi e Taranto gravemente compromesso per l’insorgenza diffusa di tumori tra grandi e pic cini».