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“Mi rifiuto di credere a tutti questi rifiuti”

L'approfondimento di Cosimo Convertino

da Redazione
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È da poco passata la giornata mondiale della Terra e sui social è esplosa la primavera degli slogan e delle frasi fatte. Non manca anche il contributo dell’Amministrazione Comunale di Ceglie Messapica che, in maniera giusta, ricorda l’importanza di mantenere pulito il nostro Pianeta e di avere dei comportamenti di rispetto e amore verso la natura. Tutto molto bello e commovente ma basta alzare lo sguardo per sbattere contro una realtà cegliese tutt’altro che green.

Si dice che l’impegno del Comune nel contrastare l’abbandono di rifiuti nelle strade urbane e nelle campagne sia forte e costante, ma la maggior parte dei residenti la pensa in maniera diametralmente opposta. D’altronde è sufficiente fare una passeggiata o scambiare due chiacchiere con i propri nonni o i propri genitori per capire come la situazione sia ormai fuori controllo, e mi permetto di aggiungere volutamente fuori controllo.

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Ovvio che i vecchi elettrodomestici, i pneumatici e gli scarti di costruzione (oltre a maree di rifiuti organici) non arrivano da soli sul ciglio della strada ed è quindi colpa dei cittadini disonesti se questo accade, ma allo stesso tempo la fetta onesta del paese, il turismo e l’ambiente non possono pagare anche per loro. Sicuramente è da apprezzare l’impegno costante dell’assessore Antonello Laveneziana nel promettere interventi immediati e nel mostrare agli occhi dei social un paese immerso in un paesaggio quasi paradisiaco e contornato da arcobaleni e asini che volano. Ma la realtà è un’altra: Ceglie e le sue campagne versano in uno stato di (e lo ripeto ancora) consapevole abbandono dal punto di vista dei rifiuti e del decoro.

È di questi giorni, inoltre, lo scontro tra lo stesso Laveneziana e la consigliera comunale Isabella Vitale. All’attacco di quest’ultima, l’assessore risponde via social con un video in cui prova a smontare le accuse a lui rivolte. Il risultato sinceramente è al limite del surreale. La scarsa campagna pubblicitaria e di sensibilizzazione sulla raccolta differenziata e l’abbandono dei rifiuti vengono smentiti con due miseri volantini di cui forse quasi nessuno conosceva l’esistenza.

Il non-intervento degli organi di competenza nell’individuare e punire i cittadini disonesti che abbandonano rifiuti speciali nelle campagne, invece, viene smentito con un resoconto della Polizia Locale che segnala un aumento delle contravvenzioni avvenute. Sì, peccato che moltissime zone della periferia sono ormai sommerse dall’immondizia e presentano bidoni completamente distrutti o quasi. Insomma, interventi a campione dove il malcapitato di turno fa da capro espiatorio per altri 100.

Attualmente Ceglie Messapica risulta essere uno dei comuni meno efficienti nella raccolta differenziata dell’intera provincia, ma allo stesso tempo la tassa sui rifiuti (Tari) è tra le più alte. Com’è possibile che i cegliesi paghino di più per avere meno servizi e tutela? Come si può pensare di poter puntare sul turismo se già il biglietto da visita consegnato nelle mani dei turisti è stropicciato e brutto da vedere? L’impegno per una Ceglie più pulita e bella non deve fermarsi solo agli slogan da pubblicare sui rispettivi profili social. Si tratta di un impegno che deve partire da ogni singolo cittadino nella speranza che certi meccanismi si rompano in favore di una maggiore civiltà.

E in tutto questo non deve mancare un intervento serio e deciso degli organi di competenza. Se le telecamere e le foto-trappole sono state pagate con soldi pubblici allora ognuno di noi deve pretendere il loro funzionamento senza chiudere nessun occhio perché per ogni occhio chiuso, c’è un portafoglio onesto che piange. È davvero un peccato sentire i propri nonni lamentarsi con rabbia per le campagne e le strade cittadine abbandonate al non-fare e alla criminale strafottenza di chi sa già che non verrà punito. Cosa ci guadagna un comune nel non punire chi rovina le nostre bellissime campagne frutto di secoli di lavoro e sacrifici e ora vere e proprie oasi da offrire ai turisti? Non solo si perde la fiducia della popolazione, ma anche una grande opportunità di crescita economica per un territorio che purtroppo non offre nulla, o davvero poco, al di fuori di libri mai letti se non tra le quattro mura di amici e parenti.

Mi rivolgo quindi all’intera Amministrazione nella speranza che le parole di un comune cittadino possano essere ascoltate. Non come un attacco politico ma come una critica oggettiva e senza interessi personali, gli stessi che forse fanno chinare il capo a tanti. Ai cegliesi, invece, rivolgo un invito alla civiltà. Quei terreni in cui sono stati abbandonati rifiuti di ogni tipo e pericolosità ci sono la nostra storia, le nostre radici e il nostro futuro. Non abituate i bambini al “ma tanto funziona così” perché create degli adulti che un giorno abbandoneranno pneumatici e vecchi elettrodomestici senza alcun rimorso.
Abituateli, invece, al “si può cambiare” così che in quei terreni ora abbandonati possano piantare fiori di speranza.

Cosimo Convertino

( le foto si riferiscono alle Contrade Ulmo, Tarturiello, Scuole Pie, Abate Amato)

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