La parola d’ordine è apparire. In una situazione emergenziale come questa, dove alla aggressività della malattia si aggiunge una scarsa collaborazione da parte del cittadino, diventa tutto più complicato. Chiedere di chiudere, così tanto per fare scena, chiedere tamponi, tanto per fare scena. Ogni decisione locale andrebbe contro precise disposizioni di legge. I dati cegliesi non giustificano la chiusura e non danno diritto a tamponi di massa che neanche in Lombardia e in Piemonte sono riusciti a fare. La storia è sempre la stessa. Gli altri devono fare, devono rispettare, devono controllare. E proprio nella confusione del momento, mi sembra più corretto preoccuparsi di cosa significherà domani mattina andare a scuola per alcuni e per altri no. Cosa e quanto apprenderanno i bambini a casa e quelli a scuola. Come inciderà tutto questo sulla vita dei nostri figli.
Come stanno organizzando le scuole a Ceglie il ritorno in classe, come funzionerà presenza e DAD? Questo chiederei al Sindaco da genitore e da consigliere comunale. Perché ancora una volta si gioca con il destino delle future generazioni.
Isabella Vitale – Consigliere Comunale