Il Comune di Ceglie Messapica ignora il principio di leale collabarazione tra P.A. e cittadini e persegue nel suo intento di far cassa ai danni del contribuente.
Prendo atto, mio malgrado, che lo spirito collaborativo viene a mancare persino tra maggioranza e opposizione anche laddove un consigliere di opposizione, quale il sottoscritto, si fa portavoce dei cittadini per una gravosa questione malamente gestita dalla vecchia amministrazione, rimpastata nella nuova.
Il nuovo PUG avrebbe dovuto dare un incentivo alla città per crescere sia strutturalmente che economicamente, ma ancora una volta l’amministrazione ha utilizzato questo strumento come mezzo per colpire le tasche dei cittadini, già duramente messi in difficoltà dalla realtà storica che stiamo affrontando.
Mi sono fatto promotore al consiglio comunale del 9.12.2020 di interpellare l’amministrazione in merito agli esiti dei ricorsi promossi da alcuni contribuenti innanzi alla Commissione Tributaria Provincilae di Brindisi e che hanno messo in discussione i valori venali attribuiti alle aree divenute edificabili con il PUG e posti come base imponibile ai fini Imu e Tasi.
I provvedimenti dei giudici tributari, che hanno dimezzato del 50% i detti valori venali attribuiti dall’Ente, hanno infatti affermato che seppur il bene immobile è sito in area edificabile, sulla base della zona di qualificazione ed in base ai parametri indicati dal PUG, la superficie di edificazione effettiva risulta di molto inferiore all’estensione del terreno, tenuto altresì conto del principio perequativo che riserva parte dei diritti volumetrici all’amministrazione comunale e destinati ad interventi di edilizia residenziale sociale, alla acquisizione di aree per standard e servizi ed alla delocalizzazione, nell’ambito di inteventi di riqualidficazione paesaggistico ambientale.
In risposta alla mia interrogazione il sindaco aveva rassicurato che avrebbe tenuto conto delle sentenze della Commissione Tributaria Provinciale e che comunque avrebbe risolto le questioni a favore dei cittadini. Tuttavia alla luce delle decisioni prese dalla giunta deduco che il sindaco non avesse reale contezza di quanto stesse sostenendo o fosse all’oscuro dell’operato dell’ufficio tecnico.
Come si apprende, infatti, dalla delibera di giunta n. 37 del 10.12.2020, adottata il giorno successivo al consiglio comunale ed avente ad oggetto “valore venale delle aree edificabili ricadenti nel PUG ai fini Imu 2021”, nel giorno 07.12.2020 l’ufficio tecnico ha confermato per l’anno 2021 i valori venali stimati per gli anni precedenti, rendendo vane le azioni giudizirie dei contribuenti parzialmente accolte dall’autorità giudiziaria interpellata.
Se è pur vero che i valori venali adottati dall’Ente locale sono indicativi, sarebbe stato quanto meno perspicace per la nuova amministrazione rivedere anche per gli anni successivi al 2017 i valori stimati per i terreni edificabili ai fini Imu e Tasi, tenendo conto di quanto affermato dalla Commissione Tributaria che ha riconosciuto la reale capacità edificatoria dei terreni in esame e non la mera potenzialità edificatoria; quest’ultimo aspetto infatti sembra essere l’unico parametro considerato dall’Ente che comunque non ha fatto chiarezza alcuna in merito ai criteri perseguiti per la determinazione dei valori che risultano oltremodo esosi e gravosi per i proprietari.
Prendendo atto delle seppur opinabili decisioni dell’Ente esplicitate nella delibera di giunta n.37 del 10.12.2020 suggerirò di mettere all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale l’adozione dei piani esecutivi per la effettiva utilizzazione dei suoli ricompresi nelle zone di nuova espansione urbanistica. Tanto in ragione del fatto che la effettiva utilizzazione di tali suoli, cioè il rilascio dei permessi di costruire, non è attuale ma rimandata alla previa redazione e approvazione dei piani particolareggiati;
L’invito di cui mi faccio portavoce mira ad interrompere il perdurare, ormai triennale dall’adozione del PUG, dell’immobilismo amministrativo che sta determinando a danno dei piccoli proprietari, un ingiusto annuale onere fiscale, e di contro, a favore dell’ Ente comune, un altrettanto ingiusto annuale vantaggio economico causato dalla mancata redazione e approvazione dei piani esecutivi.
Il Consigliere Comunale
Avv. Pietro Piccoli