Home In evidenza CENTRO RIABILITAZIONE CEGLIE MESSAPICA, CAROLI (FDI): CUI PRODEST QUESTO FINALE? ASSISTENZA A RISCHIO E DIPENDENTI TUTTI LICENZIATI.

CENTRO RIABILITAZIONE CEGLIE MESSAPICA, CAROLI (FDI): CUI PRODEST QUESTO FINALE? ASSISTENZA A RISCHIO E DIPENDENTI TUTTI LICENZIATI.

da Redazione
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Cui prodest il declino del Centro di Riabilitazione di Ceglie Messapica gestito dalla Fondazione San Raffaele? Perché, qualcuno prima o poi una risposta, a questa domanda, deve darla, senza nascondendosi dietro le roboanti parole: sanità pubblica-sanità pubblica! Qui non si tratta di essere a favore o contro la sanità gestita dalla Regione Puglia o la sanità gestita da privati che con la Regione stipulano contratti di accreditamento, si tratta della salute dei cittadini sui quali – e specie in questi ultimi anni – si stanno facendo in Regione troppe leggi spot e ‘universali’ che vengono puntualmente impugnate dai governi (non solo di centrodestra) e osservate in modo severo dalla Corte dei Conti.
Allora torno a chiedere: cui prodest? Fino a qualche mese avevamo un Centro che garantiva un’adeguata assistenza (altrimenti non avrebbe avuto oltre 20 anni di proroghe della gestione) a pazienti con particolari problemi riabilitativi fisici e neurologici, che qualcuno considerava un’eccellenza sanitaria (da Giuseppe Conte a Michele Emiliano). Improvvisamente, però, all’inizio dell’anno – io aggiungerei in concomitanza alla conclusione dei lavori del nuovo ospedale Monopoli-Fasano…guarda caso – diventa per il collega Fabiano Amati un Centro che opera illegalmente e con servizi assistenziali pessimi (vengono elencati decessi e casi di malasanità, mai confermati dai tanti controlli della ASL BR). Si avvia perciò un procedimento di internalizzazione che si conclude il 24 maggio scorso con una legge regionale che obbligava la Fondazione a trasferire immediatamente la gestione alla ASL BR. A nulla sono serviti i nostri richiami non a fermare il processo di pubblicizzazione, ma a procedere senza strappi, tenuto conto che dentro la struttura non vi sono solo mobili e attrezzature, ma persone che stanno male.
Il resto è storia di questi giorni – fra ricorsi (vinti dalla Fondazione), controlli della ASL BR (senza nessuna contestazione), panico fra i pazienti le loro famiglie e i dipendenti in cerca di sicurezza lavorativa –, siamo al licenziamento collettivo da parte della Fondazione di tutto il personale. Siamo passati, in poco più di quattro mesi, da lavoratori con contratti a tempo indeterminato a disoccupati che ora dovranno essere riassunti dalla ASL BR…e noi lo auspichiamo e difenderemo le loro posizioni, ma abbiamo la sensazione che in questa operazione ci saranno un bel po’ di ‘feriti’.
Ma nel frattempo il Centro funzionerà? I malati saranno ancora assistiti o dirottati? E dove? Pensar male si fa peccato… ma spesso si azzecca diceva un ‘saggio’, non vorremmo anche questa volta aver avuto ragione.

Luigi Caroli

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