Partirà domenica 18 agosto, “Shtares 2019” la spedizione esplorativa in Albania organizzata dal Gruppo Speleologico Martinese (GSM), che vedrà la partecipazione di 24 speleologi provenienti da tutta Italia.
Questa è la quinta estate consecutiva che i martinesi passano sulle Alpi Albanesi, precisamente nel Parco Nazionale Nikaj-Mërtur.
Dopo una prima spedizione perlustrativa nel 2014 con il Gruppo Faentino, sono nati i progetti Curraj (2015 e 2016) e Shtares ’17 e ‘18, in collaborazione tra GSM, Gruppo Speleologico Faentino, La Venta e Gruppo Speleologico Bolognese e Unione Spelelogica Bolognese, sotto l’egida della Società Speleologia Italiana.
«L’anno scorso – ha commentato il capo spedizione Donatella Leserri– mentre si continuava l’esplorazione della grotta Shpella Shtares, s’è provato a fare una risalita di quasi 200 metri, con l’obiettivo di entrare in un “finestrone” ben visibile sul costone della montagna. Lungo la risalita alpina, si sono individuati altre 2 cavità, la prima chiamata “Grotta del Solitario” e la seconda “Condotta del Rifugio” e infine, a distanza di qualche giorno, si è entrati nella terza:“Shpella e Dallandysheve” (Grotta delle Rondini). Quest’anno si continuerà l’esplorazione.»
La spedizione, sostenuta in parte da due sponsor Uku Pacha Outdoor Sports e Berwich Comfortable Pants, durerà fino al 1° settembre e vedrà tutti i componenti impegnati nella prosecuzione delle ricerche.
«L’interesse anche quest’anno sarà incentrato principalmente sulla continuazione dell’esplorazione della Shpella Shtares – ha dichiarato il responsabile scientifico Claudio Pastore- anche se proseguiremo nell’approfondimento della “Grotta delle Rondini”. Già dall’anno scorso l’imponente circolazione d’aria ci aveva convinto a ritornarci e già dal primo giorno disponibile proveremo a forzare anche questa cavità e a proseguire le nostre ricerche. Come per tutte le nostre spedizioni produrremo materiale foto-video, rilievi e documentazione scritta che arricchiranno la narrazione di questo angolo del paese delle Aquile, affinché altri speleologi, al di fuori di questa spedizione, possano continuare i lavori d’esplorazione e di conoscenza del territorio. Infine, saranno condotte ricerche biospeleologiche, campionamenti di roccia, monitoraggio della temperatura e misurazione del vento all’interno delle grotte».