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Xylella, la Regione autorizza l’impianto di nuove piante nella zona infetta

da Redazione
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La Regione Puglia con Determinazione del Dirigente della Sezione Osservatorio Fitosanitario  del 17 maggio 2018, n. 280, ha rettifica DDS 274 del 04/05/2018 Disposizioni per l’applicazione del comma 2, art. 5 della Decisione di esecuzione UE 2015/789/UE del 18/05/2015 e s.m.i. (Impianto di piante ospiti all’interno della zona infetta ad eccezione della zona di 20 km).

Testo della Determina  (clicca )

Cosa prevede in poche parole? Con la determina la Regione autorizza l’impianto in zona infetta, ad accezione della fascia di contenimento di 20 Km, delle cultivar di olivo Leccino ed FS-17; la DDS n. 280 con cui si privilegia l’impianto di vite, agrumi, albicocco, susino, pesco e percoco, quali specie risultate immuni a Xylella fastidiosa ST53.

La fascia di contenimento è quella nella quale rientra il territorio di Ceglie Messapica. Pertanto nella zona infetta sarà possibile far ripartire l’agricoltura con l’impianto di  nuove piante,  là dove sono state rimosse le piante di ulivo, mentre nel territorio all’interno della fascia di contenimento  la Regione Puglia continua a non considerarla e lasciarla abbandonata a se, aspettando che le piante seccano.

Riportiamo di seguito quanto il Prof. Franco Nigro ha dichiarato sul suo profilo Facebook.

“Ecco! Adesso, cari amministratori e olivicoltori della zona di contenimento, continuate a dormire su quattro cuscini e a rimanere muti: fino a quando l’ultimo olivo non seccherà o qualche linea non sarà spostata più a Nord, siamo obbligati ad aspettare “la morte” e delle piante e dell’econoomia del territorio. Cosa non molto difficile se…. le piante infette rimangono al loro posto per tempi geologici, se il monitoraggio continua a stare fermo, se invece di fare i necessari trattamenti fitosanitari si darà retta all’emotività irrazionale di tanti incompetenti. La zona di contenimento non ha al momento né possibilità di scampo né opportunità di rinascere con varietà resistenti. Il vostro silenzio contribuisce alla morte del territorio.”

 

 

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