CEGLIE MESSAPICA – Passione, talento e determinazione. Sono queste le chiavi del successo (ed è ancora l’inizio) della giovane ballerina Michela Desè. Da Ceglie Messapica a Parigi, passando per Roma. Una lunga strada, tanti sacrifici ma un unico sogno: vivere di danza e per la danza. Dopo i primi studi nella scuola di danza della maestra Tonia Bellanova “dove ho studiato con due insegnati eccezionali, Tonia e Mariaelena e l’opportunità di fare diversi stage con insegnanti importanti e ricevere svariate borse di studio”, a 14 anni si iscrive presso il Liceo Coreutico di Mesagne dove si è diplomata nel 2019.
Poi il trasferimento a Roma dove ha iniziato il suo percorso presso l’ Accademia Art Village. “Qui – racconta Michela – ho iniziato il percorso di studi Pearson con la Bachelor, conseguendo l’Higher National Diploma Level 5 in Performing Arts. Ho avuto la fortuna di poter affacciarmi a materie artistiche completamente nuove mentre proseguivo con gli studi della danza classica, moderna e contemporanea. Ho iniziato a studiare recitazione, musical e tip tap, tutte materie che mi hanno portato a raggiungere una consapevolezza artistica ben precisa, e che mi hanno dato l’opportunità di affacciarmi a nuove realtà.”
Proprio grazie all’Art Village ha potuto fare esperienze a livello professionale in teatro, come partecipare a “Lo Schiaccianoci” della Roma City Ballet del maestro Luciano Cannito presso l’Auditorium della Conciliazione. Ad ottobre scorso ha sostenuto l’audizione per entrare a lavorare come cast member per Disneyland Paris, ed è così che a dicembre 2022, da Roma, si è ritrovata nel magico mondo del parco divertimenti più visitato d’Europa, per lavorare in una delle realtà più belle che si possano vedere.
“Qui sto vivendo emozioni e momenti unici – racconta ancora la giovane ballerina – sto avendo la possibilità di conoscere nuove realtà, nuove culture e nuove persone, imparare nuove lingue e soprattutto sto avendo la conferma che il confronto ed il lavoro di squadra portano ad una vera e propria crescita personale, e soprattutto ho capito che nonostante proveniamo tutti da posti diversi, siamo legati da un unico concetto che è quello di fare arte.”