Oggi si è tenuta un’assemblea sindacale, alla quale non ho partecipato, non essendo stato né invitato né coinvolto direttamente in qualità di sindacalista o dipendente. Nonostante la mia competenza istituzionale su questa vicenda sia assolutamente marginale, non farò mancare il mio sostegno e quello dell’intera amministrazione laddove rileveremo ingiustizie ed inadempienze rispetto non solo al mantenimento dei livelli assistenziali di cura ma anche e soprattutto rispetto alle questioni riguardanti il passaggio del personale privato/pubblico del San Raffaele e in quello che è il progetto del Centro Risvegli, teso alla creazione di un polo riabilitativo di eccellenza nazionale. Non sono mai stato timido sulle questioni riguardanti la mia comunità e soprattutto sulle questioni che attengono al mio ruolo nelle istituzioni e fa specie sentirselo dire da chi negli ultimi 15 anni ha rivestito il ruolo di assessore e consigliere nell’assise regionale, istituzione che aveva ed ha competenze dirette sulla sanità pubblica e privata del nostro territorio, che solo oggi, con la situazione sanitaria brindisina al collasso, si accorge di aver perso la timidezza e decide di occuparsi delle tante falle tecnico-amministrative presenti nella gestione del San Raffaele di Ceglie Messapica. Meglio tardi che mai, ma certo è che la gestione di questa vicenda da parte della politica regionale di fatto ha creato un clima di totale confusione tra i pazienti, i dipendenti e la proprietà. Credo che sia quantomeno auspicabile l’intervento nel merito del Tar, al fine di poter tutelare lavoratori, pazienti e una struttura che in 24 anni ha dato tanto al nostro territorio. Il centro di riabilitazione San Raffaele in questi anni ha operato con grande professionalità ed oggi i servizi resi rischiano di essere messi in difficoltà dal passaggio alla gestione pubblica, soprattutto considerando la situazione critica della Sanità brindisina.
In questo momento è fondamentale che il Tar porti ordine in una situazione molto complessa e soprattutto possa fare chiarezza e proteggere il servizio, i lavoratori e l’ente gestore. Se emergessero difficoltà nel riassorbimento del personale, saremo pronti a fare la nostra parte senza farci strumentalizzare da estroversi dell’ultima ora.