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Bando del Comune. Le considerazioni della Consigliera Vitale

da Redazione
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In merito a quanto accaduto in questi giorni circa la partecipazione ad un bando pubblico da parte di moglie e fratello di un consigliere comunale di Fdl mi preme chiarire che la cosa non mi scandalizza affatto.

In questi tre anni di attività politica ho riscontrato situazioni politicamente imbarazzanti in ogni settore e in ogni ambito. Si faspesso in questa città, una distinzione tra i figli e figliastri, alcune cose devono essere denunciate, e altre no, tanto in virtù di una sola regola: il proprio interesse personale.

Domenica sera (25/06/2023) passeggiavo per la strade principali della città, tra cui Orto Nannavecchia, la sporcizia del pavimento in una città che tutti si ostinano a vederla turistica per me è peggiore della questione del bando. Tra due mesi si riapriranno le scuole e nelle aule delle scuole elementari tornerà a fare freddo e a piovere, per me questi temi sono più seri del Fondo Comuni marginali, ma niente. Nessun tema (e li ho toccati tutti) ha spinto la minoranza ad interessarsi di quello che dicevo, anzi a turno e a più riprese mi hanno votato contro. Il 7 giugno 2023 faccio l’accesso agli atti per conoscere il nome delle imprese ammesse al bando e per magia la minoranza appare compatta, mi auguro che questo sia l’inizio di una nuova strada politica (ma consentitemi di aver qualche dubbio e sarò felice se sto sbagliando).

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Ma torniamo al bando. Il DPCM del 20 settembre 2021 pubblicato il 14.12.2021 dice espressamente: “Al fine di favorire la coesione sociale e  lo  sviluppo economico nei  comuni  particolarmente  colpiti  dal  fenomeno  dello spopolamento e per  i  quali  si  riscontrano  rilevanti  carenze  di attrattività  per  la  ridotta  offerta  di  servizi   materiali   e immateriali alle persone e alle attività  economiche,  nel  rispetto della  complementarità’  con  la  strategia  nazionale  per  le  aree interne, il Fondo di cui all’art. 1, comma  65-ter,  della  legge  27 dicembre 2017, n. 205, e’denominato «Fondo  di  sostegno  ai  comuni marginali.»; 

Il Fondo di cui al  comma  196  e’  incrementato  di  30 milioni di euro per ciascuno degli  anni  2021,  2022  e  2023.  Tali risorse e quelle di cui all’art. 1, comma 65-sexies, della  legge  27 dicembre 2017, n. 205, sono ripartite con decreto del Presidente  del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro  per  il  Sud  e  la coesione territoriale, che ne stabilisce i termini e le modalità’  di accesso e rendicontazione.»

All’art. 2, 2° comma il DPCM dice espressamente; “Con apposito decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri,  su proposta del Ministro per il Sud e  la  coesione  territoriale,  sono individuati gli  enti  beneficiari,  in  base  ai  seguenti  criteri: spopolamento, deprivazione  sociale,  indicatori  del  reddito  delle persone fisiche inferiori alle medie di riferimento. Con il  medesimo decreto il Fondo e’  ripartito  tra  i  comuni  svantaggiati  e  sono stabiliti i termini e le modalità’ di accesso e di rendicontazione al fine di realizzare i seguenti interventi: 

a) adeguamento di  immobili appartenenti al patrimonio disponibile da concedere in comodato d’uso gratuito a persone fisiche o  giuridiche,  con  bando  pubblico,  per l’apertura di attività commerciali, artigianali o professionali  per un periodo di cinque anni dalla data risultante  dalla  dichiarazione di inizio attività’; 

b) concessione di contributi per  l’avvio  delle attività’ commerciali, artigianali  e  agricole;  

c)  concessione  di contributi a favore di coloro che trasferiscono la propria  residenza e dimora abituale nei comuni delle aree interne, a titolo di concorso per le spese  di  acquisto  e  di  ristrutturazione  di  immobili  da destinare ad abitazione principale del beneficiario. 

Per le finalità di cui al presente comma,  i  Comuni  svantaggiati,  individuati  dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di cui  al  secondo periodo  del  presente  comma,   sono  altresì autorizzati   alla concessione alle persone fisiche di immobili pubblici appartenenti al loro patrimonio disponibile in comodato d’uso gratuito, da adibire ad abitazione principale, nonché alla concessione in  uso  gratuito  di locali appartenenti al patrimonio pubblico,  al  fine  di  esercitare forme di lavoro  agile,  con  oneri  di  manutenzione  a  carico  dei concessionari.»

Ebbene tanto per essere precisi, Ceglie Messapica è un comune svantaggiato e lo siamo perché siamo esposti al rischio di spopolamento; soffriamo di deprivazione sociale e abbiamo un livello di redditi della popolazione residente basso.

Fatta questa premessa, ogni Comune che viene inserito nell’elenco dei Comuni svantaggiati, aveva l’obbligo di utilizzare i soldi che gli sono stati destinati e quindi di fare il proprio bando al fine appunto di permettere  gli interventi di cui al punto a); b); e c).

Nello specifico mi pare che l’amministrazione Palmisano abbia deciso di concentrarsi sul punto b). 

Ma il nostro Comune lo fa a modo suo, anche in questo caso,potrei dire. E tanto come accade per le associazioni, per il verde pubblico, per la biblioteca comunale, per il Museo, per la Scuola di gastronomia, per l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione, per la gestione dei beni comunali, per l’appalto della raccolta rifiuti.

Infatti nel bando pubblicato sul sito del nostro Comune, il 5 aprile 2023, all’art. 4. Soggetti beneficiari è riportata una interpretazione estensiva del DPCM di Draghi.

Draghi sostiene: “concessione di contributi per l’avvio di attività commerciali, artigianali e agricole”, l’Amministrazione Palmisano specifica: “i beneficiari sono le “nuove attività economiche” che intraprendono attività commerciali, artigianali o agricole attraverso un’unità operativa ubicata nel territorio del Comune di Ceglie messapica. Con “nuove attività economiche” si intendono:

a) Le attività costituite dopo la pubblicazione del presente avviso;

b) Le imprese che al momento della presentazione della domanda siano regolarmente costituite e iscritte al registro delle imprese purchè intraprendano una “nuova attività economica”.

Per “nuova attività economica” si intende anche l’attivazione di nuovi e ulteriori codici ATECO.

Possono beneficiare delle risorse anche le attività già esistenti che avviino una nuova attività economica nel territorio comunale attraverso apposita unità produttiva.

I finanziamenti non possono essere erogati in favore delle attività economiche già costituite sul territorio comunale che si limitino semplicemente a trasferire la proprio sede nel medesimo territorio.

Quindi una misura che nasce per favorire la crescita di un Comune definito svantaggiato, finisce per essere una misura per alcuni vantaggiati. Tutto questo può avere un rilievo penale? Hanno commesso un reato? Non mi interessa. Il problema non è della Procura, le Procure sono piene di questo tipo di denuncia; il problema è sempre CULTURALE, si fa la politica dei pochi o la politica della città. E’ chiaro che la dicitura del bando comunale è ben diversa da quella del bando nazionale. Ed è altrettanto chiaro che la popolazione cegliese non ha avuto modo di conoscere l’esistenza di questo bando, per i quali a mio avviso si dovrebbero fare i manifesti come quelli per le feste patronali!!!

Cosa ha impedito all’Amministrazione Palmisano di divulgare per tempo l’esistenza di questo bando?

Perché gli Assessori preposti al ramo delle politiche attive o alla cultura non hanno divulgato questo bando. In genere nei Comuni, sulle pagine istituzionali, nei consigli comunali si parla tanto delle misure e dei fondi che stanno per essere erogati. Soldi che non vanno neanche restituiti, come invece altre misure incentivanti.

Che Ceglie Messapica fosse un paese svantaggiato lo si sapeva già dal 14 dicembre 2021, perché aspettare il 5 aprile 2023. Fra l’altro pubblicare un bando il 5 aprile con scadenza a 21 giorni, con in mezzo le festività pasquali e il Ponte del 25 Aprile, avrebbe reso sicuramente difficoltoso a qualsiasi giovane ragazza/o; imprenditrice/imprenditore partecipare ad una occasione così ghiotta.

Quindi, e concludo, per me l’Amministrazione Palmisano ed i suoi consiglieri di maggioranza rappresentano senza mezzi termini la coerenza politica e sono in linea con il dettato nazionale posto in essere da Giorgia Meloni che per evitare problemi il cognato lo ha nominato Ministro.

( Isabella Vitale Consigliera Comunale di opposizione- Radici di Impegno)

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